Horacio Cacciabue a Bologna

Dal 19 luglio 2007, al Bravo spazio d’Arte, Via Mascarella 1, Bologna.

Tutti i giorni dalle ore 19.00 fino all’orario di chiusura del locale (02.00 ca.), chiuso la domenica.

 

 

Dicono che Cacciabue dipinge così perché la vista gli fa scherzi. Io non lo credo; Cacciabue schieffeggia i ciechi , che sono la grande maggioranza, perché imparino a vedere. Come fecero Edvar Munch, Emil Nolde, Ernst Kirchner (sarà un parente del presidente pinguino?) y gli altri  espressionisti, un lignaggio dal quale il pittore argentino chiaramente discende.  

 

 

Con un altro predecessore geograficamente più vicino, il “boquense” Benito Quinquela Martín, a sua volta ereditiero del realismo sociale inglese.

 

 

Il Buenos Aires rigato di sangue que vede Cacciabue è reale come le cartoline con l’ obelisco. Ed è ugualmente reale la citazione di Quinquela Martín con le sue navi  sul Riachuelo.

 

 

Il pittore argentino ama la musica, in particolare il jazz e il tango. E’ il contenuto  principale della sua mostra a Bologna, “Donde el barro se subleva”. Succede che il jazz e il tango sono così dipingibili, sono così visivi i loro suoni. Cacciabue rappresenta musicisti e ambienti musicali, ma il suo pennello lo tradisce, e conclude dipingendo la musica e basta.

 

Come i protagonisti della sua serie “El box”, che si riducono passo dopo passo alla mossa falsa, al colpo di pugni, allo sforzo, a un movimento che inghiotte le sue figure.

 

Ancora non ho potuto vedere l’opera  di Cacciabue come illustratore. Mi hanno consigliato di vedere “Una modesta proposición” de Jonathan Swift, illustrata da Horacio Cacciabue, edita da  El molino de pimienta nel 2002. Lo farò non appena troverò l’opera a  Buenos Aires, e dopo vi farò il mio commento.

 

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Un cordiale saluto

 

Miguel Angel García

Bologna, luglio 2007

 

Horacio Cacciabue: www.horaciocacciabue.com.ar